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Indirizzo:
Via Ambrogio Binda, 30
20143 Milano MI
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Giorno 1 Giorno 2 Giorno 3

Narrazioni Mediterranee

Dettagli dell'Incontro

Giorno
Giorno 3
Orario
15:00 - 17:00
Sala
PARCO / Sala 1

Il Mediterraneo non è soltanto uno spazio geografico, ma una biblioteca vivente in cui si intrecciano voci narrative, poetiche e critiche. In questo incontro, tre scrittori e studiosi provenienti da sponde diverse presentano le loro prospettive sulla letteratura mediterranea: come la narrazione possa essere specchio dell’esilio, come la critica sveli l’identità dei testi, e come la scrittura possa diventare spazio di pluralità e dialogo. Ogni intervento apre una finestra su un’esperienza unica e, al tempo stesso, contribuisce a comporre un’immagine più ampia della letteratura come casa comune capace di attraversare lingue e confini.

Immanuel Mifsud: Il mare che mi separa, il mare che mi unisce

Abitare un’isola significa convivere con il mare come presenza costante e ineludibile. Il mare separa e unisce, allontana e avvicina: a nord l’Europa, a sud l’Africa. È soglia e passaggio, confine e promessa. Da quelle acque, novemila anni fa, giunsero i primi abitanti a Malta; dalle stesse acque oggi vengono respinti uomini e donne che percorrono la rotta inversa, in cerca di approdo e futuro. In questa duplice verità del mare – grembo e rifiuto – si inscrive la riflessione di Immanuel Mifsud: uno sguardo che interroga la memoria e il presente, per ritrovare nel ritmo delle onde l’eco delle nostre contraddizioni più profonde.

Emna Rmili: Letteratura e attivismo sociale, il rapporto tra testo e contesto

Produrre un'opera di narrativa è sempre un modo di confrontarsi con la realtà attraverso la scrittura. Il suo ultimo romanzo, La spiaggia delle anime, tradotto in italiano (emuse, 2025), porta con sé gran parte di questo fecondo rapporto tra "testo" e "contesto". La narrazione affronta uno dei più scottanti temi contemporanei, quello dell'immigrazione clandestina attraverso il Mediterraneo, e delle anime perse tra le due sponde, ossessionate dall'incubo della povertà e della disoccupazione in patria, dal sogno di fortuna e libertà sulle coste dell'Europa.

Ismail Gazali: Racconti dalla bocca del mare

Il romanziere marocchino Ismail Gazali si colloca su uno stretto dove le due sponde si incontrano, per narrare storie che nascono dalla bocca del mare. Nelle sue opere il reale convive con il magico, la memoria individuale con quella collettiva, e la scrittura diventa un mezzo per attraversare l’esilio e ritrovare le radici. Le sue narrazioni lo hanno imposto come una delle voci marocchine più originali, capace di tessere dal racconto una mappa del luogo e dell’uomo.

Khuder Agha: La critica come voce dietro i testi

Per Khuder Agha la critica non è una semplice lettura, ma un atto di resistenza contro l’oblio e la semplificazione. Nel suo intervento, mette la letteratura mediterranea sotto la lente critica, mostrando come i testi si intreccino con i contesti politici, sociali e culturali. Per lui la critica non è una nota a margine, ma un secondo testo che dona alla scrittura una nuova vita e la apre a interrogativi sull’identità, la lingua e l’appartenenza.