Questa serata, realizzata in collaborazione con la rivista di poesia Barāʾāt, mette in luce i tratti della poesia palestinese contemporanea attraverso un gruppo di voci che portano con sé i destini della diaspora e le trasformazioni dell’identità.
Da Stoccolma ad Amburgo, da Gaza a Nazareth, da Barcellona ad altri esili, questi poeti scrivono i loro versi affrontando una domanda aperta: cosa ci piove addosso da questa diaspora? Chi sono i vivi e chi i morti? E quale memoria rimane quando la patria si frantuma in molteplici esili?
Qui la poesia diventa spazio di resistenza, casa simbolica che custodisce ciò che resta del sogno collettivo, dove dolore e amore si intrecciano, l’esilio incontra la patria, e il verso si apre come una ferita.
È un momento per celebrare la poesia come archivio della memoria palestinese e come voce che resta una, nonostante la molteplicità di esili e di lingue.
Accompagnamento musicale: Ali Belazi (Tunisia) e Taha Ennouri (Tunisia)