L'autore dialoga con la traduttrice Serena Marinelli.
«È ora. Per te è ora di andare a dormire, di lasciarti penetrare dalla notte, stordire, vincere. Morfeo ti porge il papavero. Un mazzo di papaveri. Non ti sei ancora addormentato?»
È questo l’invito rivolto al lettore: abbandonarsi al sonno e alla narrazione come in un rito intimo e condiviso, nel quale ogni storia è un frammento di esistenza che affiora dal buio.
Storie di passioni clandestine, attese interminabili, solitudini domestiche, di corpi desideranti e vulnerabili, di paesi immaginari e città reali, di camere d'albergo e cucine di provincia.
Quando la notte apre gli occhi (emuse, 2025 trad. di Virginia Monteforte) è un romanzo corale, onirico e poetico, che esplora il sonno e la notte come spazi liminali in cui emergono sogni, memorie, desideri, solitudini e ossessioni, e il confine tra realtà e immaginazione si dissolve. Un mosaico narrativo nel quale la scrittura rivendica il potere di custodire la memoria, tanto personale quanto collettiva.
Questo incontro rappresenta un’occasione per dialogare con una delle voci letterarie più significative di Malta oggi, e con una presenza di rilievo nello scenario mediterraneo.