Il Mediterraneo non è solo una geografia: è uno spazio culturale vivo, dove le tradizioni si intrecciano e la memoria collettiva dei popoli prende forma. In questo incontro ci avviciniamo alle culture mediterranee attraverso due prospettive fondamentali: la cucina e l’abbigliamento. Come può il cibo essere memoria, identità e strumento di resistenza? E come i costumi tradizionali diventano specchio di appartenenza e diversità, simbolo del rapporto tra le persone, il tempo e i luoghi?
Una conferenza che apre a riflessioni e dialoghi, mostrando come i dettagli quotidiani — dal tajine ai ricami — si trasformino in segni culturali capaci di raccontare la ricchezza e la pluralità del Mediterraneo.
Abdelkader Benali: Il cibo come memoria e resistenza
Lo scrittore olandese di origine marocchina Abdelkader Benali ci porta nel mondo della cucina intesa non solo come ricette o rituali quotidiani, ma come memoria viva, identità culturale e arma sottile contro la violenza e l’oblio. Dal tajine al couscous, fino ai piatti popolari della sua infanzia nel Rif marocchino, Benali considera la cucina una forma di letteratura: un linguaggio che permette di ritornare a sé stessi e di comunicare con l’altro. Per lui, cucinare e mangiare significa resistere, recuperare radici e significati, costruendo un’alternativa al discorso estremista.
Fidaa Abuhamdiya: Cibo e identità in Palestina
La ricercatrice e chef palestinese Fidaa Abuhamdiya ci accompagna nel mondo della cucina palestinese, dove il cibo va oltre il bisogno quotidiano per diventare parte dell’identità nazionale e strumento di resistenza. Dall’olio d’oliva allo za’atar, fino ai piatti tramandati di generazione in generazione, Abuhamdiya mostra come la tavola in Palestina sia uno spazio politico e culturale, in cui la memoria e l’appartenenza vengono difese giorno dopo giorno.
Mariateresa Zanola: La moda come lingua
L’accademica e linguista italiana Mariateresa Zanola ci guida in una lettura originale della moda come “linguaggio” culturale. Analizza come i termini legati all’abbigliamento si muovano tra lingue diverse, come nascano nuovi lessici della moda dall’incontro tra francese e italiano, e come la globalizzazione modifichi il vocabolario e i gusti nel Mediterraneo. Autrice di studi importanti come Il francese e l’italiano, lingue della moda, Zanola ci mostra come l’abito possa essere un testo, il tessuto una frase, e le storie si nascondano dietro ciò che indossiamo.
Wael Farouk: Mediterraneo, narrazioni di identità e modernità
Wael Farouk vede nella letteratura mediterranea un laboratorio vivo di identità plurali e di dialogo aperto tra sponde apparentemente lontane ma che si avvicinano nei testi. Nel suo intervento riflette su come la scrittura diventi un campo di confronto tra tradizione e modernità, tra radici locali ed estensione universale, e su come la narrazione possa offrire ai popoli del Mediterraneo una memoria condivisa capace di ricucire il presente con il passato.