La traduzione non è soltanto trasferimento di significato, ma confronto con i suoi limiti. In questa sessione inaugurale incontriamo traduttrici e traduttori dalle sponde del Mediterraneo, ognuno con un’esperienza di attraversamento tra due lingue, due rive e due culture. Li interrogheremo su “ciò che non si traduce”: sugli spazi lasciati volutamente vuoti, sulle parole che si affaticano lungo il cammino, e sui testi che durante il passaggio si trasformano, diventando qualcos’altro.
La traduzione è un tradimento nobile? È l’arte dell’impossibile? Oppure una forma di ascolto profondo, dove non si cerca la coincidenza ma l’eco?
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